Realizzata da Eduardo Luis, pubblicata nel bolletino Shoto-Portogallo N° 4 Gennaio 1983.
Tradotto dal portoghese al francese da Luis de Carvalho.
Domanda :
Il metodo d'insegnamento del Maestro Murakami è considerato da alcuni troppo esigente, persino autoritario. Può spiegarcene il motivo?
È d'accordo sul fatto che il suo metodo sia troppo esigente?
Maestro
Tetsuji Murakami - Innanzi tutto un opinione simile è sempre personale e soggettiva. Dove si trova il limite fra esigente e non? Dov' è il confine fra un allenamento troppo duro e uno che non lo è? Ciascuno darà una risposta diversa.
Inoltre qual'è il riferimento per giudicare un metodo d'insegnamento come esigente ? Potremmo paragonare ad altre scuole ma gli obiettivi sono diversi. Se pensiamo ai 4 km di saltelli che fanno gli allievi di Egami in Giappone e ad un allievo che ho avuto in Francia che ha abbandonato dopo la ginnastica della sua prima lezione, dicendo che era troppo violenta, vediamo che i concetti di durezza, violenza, esigenza ecc. sono molto relativi e personali.
Inoltre, credo che siano gli europei a poter pensare che il mio metodo sia esigente. Tuttavia per noi giapponesi è molto normale. Se, come responsabile di un club, voleste che gli allievi raggiungessero un livello elevato più rapidamente, non sareste esigenti sapendo che miglioreranno più in fretta?
Domanda :
Stando lontano dal dojo dove ha imparato l'arte, non crede di allontanarsi dagli insegnamenti originali, cioè di alimentare errori e vizi inconsciamente, a causa della lontananza geografica ?
Esiste un livello internazionale dello stile Shotokai ?
T.M.
- Se ho capito bene l'idea del Maestro Egami, se ho compreso completamente i suoi scopi, l'obiettivo dell'arte, anche stando lontano dal Giappone per anni, non dimentico questa idea. Tuttavia mantengo le relazioni via lettera e anche con regolari visite di praticanti Shotokai, con lettere di presentazione dello Shotokai del Giappone, al mio dojo di Parigi, in questo modo mantengo un contatto costante con il Giappone.
In ogni modo una deviazione dalla Via dello Shotokai è poco probabile visto che, come responsabile Shotokai in Europa, i miei occhi sono sempre rivolti al Giappone.
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Domanda :
Si richiede ai praticanti di Shotokai di recarsi agli allenamenti con uno « spirito chiaro ». Questo significa dimenticare i propri problemi?
O si pretende una duplice personalità: una per il dojo e una per la vita?
T.M.
- Avere una doppia personalità non è possibile, tranne in casi patologici. È inevitabile che il modo d'essere nella vita di tutti i giorni si rifletta nel dojo. Se uno sta bene nella vita quotidiana, questo si riflette nella pratica del dojo.
Come in tutte le relazioni anche il contrario è vero: se si insegnano cose positive nel dojo (comportamenti), questo si riflette nella vita.
Per esempio se si insegna all'allievo ad abbandonare il suo ego al dojo (smettere di pensare egoisticamente), ciò finirà per riflettersi nella vita.
E' al fine di avere una maggiore ricettività, una migliore comprensione di questo tipo di comportamento che si dice all'allievo di avere lo "spirito chiaro" , cioè libero da blocchi, preconcetti, o sentimenti egoistici (ad esempio la preoccupazione della vittoria e della sconfitta).
Domanda : Sapendo che gli allenamenti comprendono una preparazione fisica spinta, insistendo sulla resistenza legata a scioltezza, forza e velocità, può spiegarci dove cominciano i movimenti naturali che sono l'oggetto dell'allenamento ?
T.M.
- In una piscina, quando una persona non abituata cerca di saltare dal trampolino più alto, ha paura, i muscoli tremano, non c' è naturalezza. Con l'allenamento si finisce con il saltare dal trampolino più alto con un movimento totalmente naturale, cioè senza sforzo. Questo è l'allenamento. Se una persona fa zen-kutsu in piedi, non arriverà mai a farlo naturalmente basso come si deve. D'altra parte è la stessa cosa con tutti gli sport : è impensabile fare un cross-footing (maratona) correndo solo 10 minuti. Per allenare il corpo in modo da correre diversi chilometri con naturalezza è necessario in primo luogo correre questi chilometri più volte con sforzo.
Domanda : Vi sembra, in maniera generale, che i praticanti abbiano un livello soddisfacente ?
Le sue frequenti visite in Portogallo (rispetto ad altri Stili) sono dovute ad un basso livello degli allievi portoghesi Shotokai ?
T.M.
- Da quando la moda del karaté è passata, tutti i gruppi hanno avuto difficoltà finanziarie. Questa è la ragione principale per cui non si vedono un numero maggiore di esperti qualificati in Portogallo negli altri stili. Questo tuttavia, vuol dire che il contatto frequente con gli esperti è necessario e utile e, per quanto possibile, deve essere mantenuto.
Da quando l'uomo è comparso sulla terra il suo sviluppo è stato possibile solo tramite la conoscenza che i più esperti passano a coloro che seguono. Le mie frequenti visite sono dovute solo a questo: la struttura del gruppo Shotokai rende possibili queste visite più frequenti rispetto agli altri gruppi, e più sono meglio è.
Domanda : Qual'è il suo bilancio degli ultimi stage : sia Lisbona che Porto?
T.M.
- È diversa. Ma al momento c'è a Porto più assiduità ed entusiasmo da parte degli allievi e questo si riflette a livello generale con progressi visibili.
È evidente che anche a Lisbona si vedono i progressi, ma ad un livello più individuale per coloro che partecipano assiduamente agli stage. Un altro aspetto che mi da soddisfazione è che i gradi alti sono più numerosi, ciò vuol dire che ci sono stati progressi.
Questo risponde anche alla sua domanda precedente
Realizzata da Eduardo Luis
(Tradotto dall'francese al italiano da Isabelle Sebastiani)
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